Frà, ma perché tu scrivi sempre online i tuoi pensieri più intimi?

  • “Frà, ma perché tu scrivi sempre online i tuoi pensieri più intimi?”

Questo mi chiese una giovanissima ragazza tanti anni fa, in un pomeriggio in cui ce ne stavamo su un divano lei col suo computer a leggere ed io col mio a scrivere (all’epoca avevo un blog che si chiamava AtolloWeb).

“Mi sento solo”, le risposi.

Già.

Quando parlo dal vivo, troppo spesso mentre lo faccio non mi arriva nulla dall’altra parte. Per gentilezza ci sono persone che mi ascoltano, ed io ringrazio per la gentilezza, ma è solo un ascoltare, non mi arriva coinvolgimento, non mi arriva un’onda in risonanza, non mi arriva un eco.

In questo consiste la mia solitudine.

Io vivo la mia vita, tu la tua. Giusto così, probabilmente, ma purtroppo questo mi condanna ad esser solo. Alieno.

Così, non di rado, quei sentimenti che ho dentro li scrivo su un mio sito o su un social. Non che io creda che possa tornarmi indietro chissà che, ma mi resta l’illusione che qualcun* si riconosca nelle mie parole e ci sia una eterea sintonia che è pur sempre qualcosa.

Già.

La solitudine a volte è la principale motivazione della successiva illusione. Ma la solitudine mi piace meno dell’illusione. Preferisco essere illuso che essere solo senza illusioni.

Così, nel mio essere solo, ogni tanto scrivo qui e continuerò a farlo, con l’illusione che da qualche parte sul pianeta qualcuno leggendo le mie criptiche frasi ci si riconosca, mi capisca e si crei un canale di Vibrazioni di Amore. Quello con la A maiuscola.

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