Il whisky di Frog

“Cazzo, Franch! Perché deve sempre rompermi i coglioni?” – esclamò stizzita Frog.
“Ok!” – rispose lui – “Chiamo John e la faccio sistemare.”
“No, dai, lascia perdere.” – concluse Frog con un impercettibile sorriso.

Lei ogni tanto si divertiva a saggiare quanto Franch Lanetta fosse disposto a fare per lei e si compiaceva del fatto che lui era sempre disposto a tutto come il primo giorno. Lui forse l’aveva capito e stava al gioco perché la cosa lo lusingava. Questo era il modo di Frog per dimostrargli il suo interesse. Furbissima la sgrinfia. Esplicitamente diceva ben poco, ma coi fatti e con mille piccoli segnali era sempre presente. Sapeva stare sul filo del rasoio come un’equilibrista consumata.

Franch era pazzo di lei anche per questo.

Stavolta l’occasione era stata l’ennesima lite di Frog con la zia. Quest’ultima, pur volendole molto bene, era opprimente e l’assillava con le sue idee del secolo scorso. Non voleva capire che il mondo era cambiato, che non c’era nulla di male a bere un whisky ogni tanto. Il fatto che fosse proibito era voluto dallo Stato per motivi che non avevano nulla a che fare con la salute del cittadino.

Grazie alle amicizie di Franch (beh, lasciamo perdere…) il whisky non mancava mai. Ne bevevano poco, in realtà, ma ad entrambi piacevano molto le bottiglie. Le collezionavano tenendole esposte in bella fila su alcuni scaffali di un armadio nel corridoio che portava alla zona notte.

La zia pensava che la cosa fosse da depravati. “Collezionare bottiglie vuote di Whisky!” – diceva sempre – “Per farsene che, poi.”. Era proibito, non se ne capiva il motivo e c’erano mille altre cose che avrebbe avuto più senso conservare.

A Frog, invece, piaceva proprio l’idea di collezionare qualcosa di proibito. Questo non toglieva spazio a quanto andava fatto. Semplicemente completava un quadro che altrimenti le sarebbe parso incompiuto.

Franch, che non era così sottile, non sapeva dire perché le bottiglie gli piacessero. Gli piacevano e basta.

Comunque i due continuavano a litigare con la zia tirando dritto per la propria strada. Sapevano che lei era attaccatissima a Frog, e questo gli consentiva di restare viva. In qualunque altro caso, Franch si sarebbe comportato in ben altro modo. La mitraglietta era sempre lì, anche se a dire il vero, da quando stava con Frog, stranamente, era sempre meno usata.

“Franch, andiamo a bere un goccio?” – disse Frog.
“Sì, certo e come al solito tu ne berrai un sorso scarso lasciando il resto!” – rispose ironico Franch. Si avvicinò, comunque, con due bicchieri, ben sapendo come sarebbe finita.
Lei lo aspettava con uno strano sorriso e le labbra dischiuse.

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