Scopami, ti prego - è il titolo di un mio racconto inserito nel mio libro Momenti di Eros.

Scopami, ti prego

Mi piace leccargli piano il glande.

Mi fermo un secondo, lo guardo, anche lui mi sta guardando. Con le labbra lo avvolgo un istante, continuo con la lingua. Continuo a guardarlo, voglio vedere le sue reazioni.

Lecco tutto il perimetro del glande, mi soffermo con la punta sull’attaccatura del frenulo. Mi fermo ancora, lui mi sorride, gli leggo il piacere negli occhi.

Lo prendo in bocca, lentamente, gli faccio assaporare l’entrata, ma l’assaporo anch’io. Mi piace questa sensazione, quando la mia bocca si riempie col suo pene duro. Scendo piano verso la radice, succhiando un po’, torno indietro. Continuo a studiarlo, so che gli piace guardare i miei occhi mentre gli faccio i pompini, torno indietro, mentre con le dita gli tocco i testicoli.

Lo mordicchio leggermente di lato, scendo verso i testicoli, ne succhio uno, con una mano gli titillo leggermente un capezzolo. Risalgo con la lingua, passo per tutto il pene, un pezzettino alla volta. Glielo bacio leggermente per fargli sentire le mie labbra, lo guardo e gli sorrido.

Voglio farti venire” – gli dico – “vienimi in bocca” – aggiungo. Lui ha una luce negli occhi che mi fa impazzire ed io so cosa gliela provoca. Sono io.

Gli lecco ancora il glande, lateralmente scendo con le labbra verso la radice del pene, piano, un dito scende verso il suo ano. Ho voglia anch’io di toccarmi, lui arriva proprio al momento giusto e accarezza il clitoride lentamente. Maledetto, come fa a sapere sempre cosa voglio?

Ma anch’io ti ho in pugno, caro. So che in questo momento potrei farti quello che voglio, e mi piace l’idea che anche tu lo sappia.

Lo amo, quest’uomo, ma mi piacerebbe scoparci comunque e così ora, come al solito mentre ho in bocca il suo pene e volevo farlo venire, sentirlo così duro e questi pensieri, mi fanno aumentare la voglia di averlo dentro di me.

Scopami, ti prego” – gli sussurro, tenendo in mano il suo pene, mentre con l’altra mi inserisco due dita nella vagina.

Mi piacciono le sue mani, mi piace come mi tocca, mi piace come mi prende. Sa esattamente dove tenermi per il bacino, mentre lentamente mi gira e si sposta dietro di me. È deciso, forte quanto basta, nessun tremore, mi eccito ancor di più anche solo per questo. Vorrei rinascere uomo, nella mia prossima vita, per provarlo anch’io.

Mi bacia sul collo, dietro, mentre con una mano mi accarezza la schiena e con l’altra mi tocca le grandi labbra. Si inumidisce le dita, lo fa sempre, continua, controlla che io sia bagnata, lo sono tanto, ma lui vuol sempre essere sicuro. Mi piacciono queste sue attenzioni, sa che mi piace un minimo di violenza, ma è solo una finta, lui mi ama, lo so, e la mia voglia di farlo venire aumenta, così come la mia, ho voglia di gridare.

Lui continua a mordicchiarmi, mentre poggia il suo pene alla mia vagina, spinge leggermente, ma non entra. Ecco, ora sta entrando, dio si ferma, esce, ricomincia a spingere…

Prendimi amore, ti voglio dentro” – bisbiglio, ed è vero,  so che gli piace da morire sentirselo dire e questo mi inebria, glielo ridico, “dai, tutto, dentro“.

Come fa? Sento la sua mano che mi accarezza il clitoride, mentre mi entra leggermente in bocca con un dito dell’altra, il suo pene piano piano si fa strada. Come fa a sapere che ne vorrei un altro? Mi legge nella mente?

Non riesco a parlare, non capisco se mi piaccia di più il suo dito in bocca o il suo cazzo, comincio a non ragionare più. Lui mi dà una pacca sui glutei, poi mi gratta leggermente la schiena. Dentro di me ho mille sensazioni, caldo, tremo, con una mano mi attacco al suo collo, con l’altra seguo la sua sul mio clitoride. Ancora. Mi pare di svenire.

Drinnnnnnnnnnn

… mi sveglio…
… mi viene da piangere…
… dio, che incubo…
… non sono io questa, non mi piace far sesso…
… non con lui, non così…
… non voglio fare questi incubi…
… sono diversa, non voglio fare più questi brutti sogni…

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