Parlavo di ipnosi regressiva con una persona e, l’aspetto è divertente, le manifestavo la mia idea che nel suo caso non fosse conveniente.
Dico che la cosa è divertente, perché riflettendoci, ora sarei quasi io a voler provare!!
Chi mi conosce sa che senza essere un accanito della tesi, sono disposto a considerare che sia possibile che ognuno di noi viva più vite. Anzi, senza poter affermare di averne prove, alcune cose della mia attuale vita mi portano a credere che sia solo l’ultima di una lunga serie.
Ma non è di questo che voglio scrivere, l’argomento è, invece, l’ipnosi regressiva (IR).
Io penso che ci sia la possibilità che porti a galla qualche ricordo, ma sono contrario alle forme di estremismo di cui leggo suo testi degli autori che la propugnano.
Credo che i possibili benefici dell’ipnosi siano comunemente accettati anche dalla comunità scientifica tradizionale. Su questo non ci piove.
Penso, invece, che cose affermate, descritte e promosse da nomi anche importanti, facciano male al metodo dell’ipnosi.
Leggo testi tra il delirante ed il vaneggiamento, con esperimenti pseudoscientifici in chi si parte da una verità stabilita a priori e da accettare come credo, per ricavarne prove della stessa. In pratica circoli viziosi facilmente smontabili.
Il che non significa che non possa essere vero che l’IR possa darci qualche testimonianza di una vita passata, ma non è stato accertato e ritengo che oltre tutto sia difficilmente accertabile. Chi la promuove, quindi, dovrebbe usare maggior correttezza nell’esporre le proprie tesi, usare qualche condizionale in più e evitare stili stucchevoli e sensazionalistici, coi quali si ottiene solo il risultato di far scappar via chi ama confrontarsi su piani più vicini a noi stessi.
Vengo a me, ad esempio. Mi piace credere che l’IR possa dirmi qualcosa del mio passato, sia vicino (in questa vita), sia lontano. Però non direi mai d’esserne sicuro. Anzi, chi pensa d’aver vissuto molte vite, dovrebbe aver imparato che il dubbio deve esistere sempre in quanto parte della realtà. Senza dubbio non vi è conoscenza.
Ho la convinzione che la realtà sia solo una sorta di sovrastruttura di qualcosa di mutevole, che ognuno vede secondo il proprio concetto di realtà (scusate il gioco di parole).
Sono molto curioso, quindi, ma ho la sensazione che dopo avrò qualche indicazione in più, ma non la certezza. Anzi, forse addirittura potrei avere qualche dubbio in più e non lo considero affatto negativo.
Concludo. Ipnosi regressiva sì, utile di sicuro, non aspettiamoci miracoli, grande curiosità e voglia di conoscere sé stessi 🙂 🙂