Il suo attuale proprietario, Giusto Placco, ci ha fatto notare che quando fu edificata, quella che molti chiamano Villa Pisani, in realtà non era una fattoria o un’azienda agricola, quindi il termine villa, che all’epoca indicava proprio questo, non è appropriato.
Qualcuno la chiama palazzo, ma in modo evidente non lo è, il suo stesso proprietario che la fece edificare dichiarava che fosse solo una casa, anzi, lui diceva una casetta modesta. Voci di corridoio sostengono che la definisse umile casa, per non pagar troppe tasse!
Quindi, Ca’ Pisani sarebbe più indicato come nome e tale la considera Giusto, che qualche mese all’anno vi ci abita e che ce l’ha illustrata. Le foto che vedete le ha autorizzate e mi è parso giusto chiederglielo, visto che è uno spazio privato.
Ca’ Pisani fu fatta edificare da Francesco Pisani, cardinale e vescovo di varie città, oltre che Procuratore di San Marco (e altri titoli ancora), del ramo San Polo dell’importante famiglia dei nobili Pisani. Per inciso, secondo alcuni autori Francesco faceva parte del ramo Santa Maria. Sono passati 500 anni, non sempre è tutto facilmente verificabile e definibile. La storia è fatta così.
L’architetto è Andrea Palladio, è una delle prime sue fabbriche dopo i suoi soggiorni a Roma, secondo alcuni incompiuta, i suoi progetti e disegni sui libri la mostrano leggermente diversa e più estesa. Si parla di un fronte verso il castello, con due ali laterali, uno dei quali passava sopra all’attuale strada che da Padova porta a Montagnana.
Posso aggiungere una mia considerazione? Palladio era bravissimo, lo amo, ma era anche “markettaro”. Non tutto ciò che mostrava nei suoi libri era sempre vero, perché molte cose servivano a procurargli nuovi lavori. Non vi sono molte testimonianze di persone che all’epoca lavorassero con lui, quindi anche le sue affermazioni non sono sempre certificabili come veritiere. Si può dire che lo dicesse, ma affermare che fosse vero è altra storia.
Durante la costruzione, 1553 – 1555, i Pisani abitarono nel Palazzo Pomello Chinaglia, di cui ho già scritto, sempre a Montagnana nell’attuale Via Roma. In comune, infatti, hanno lo stemma dei Pisani.
Finita la costruzione, Palladio stesso vi fu spesso ospite, sia per gli importanti salotti che Francesco organizzava, sia per i lavori della vicina Villa Pojana, a Pojana Maggiore, sempre suo progetto e che ho avuto il piacere di visitare anni fa. Ne parlerò magari in un altro articolo.

Vi furono nei secoli successivi vari passaggi di proprietà, dai Pisani agli Splendori, poi ad Elisabetta Olivatti e Chiara Splendori Garbin, finalmente nel 1857 la acquista Giust’Antonio Placco, di Casale, bisnonno dell’attuale Giusto Placco. Da qualche parte ho letto che fu pagata 21.000 lire. Fa effetto!
Alcune curiosità.
L’adiacente chiesetta che per un certo periodo ospitò i resti di Vettor Pisani, in realtà non è parte del fondo della casa, ma faceva (e fa) parte della proprietà limitrofa, all’epoca sempre Pisani, la Nobildonna Chiara Pisani, ma del ramo di San Vettor, estintosi nel 1874. Il ramo è lo stesso della Villa Pisani di Bagnolo, sempre del Palladio (attualmente vi è un bellissimo ristorante che consiglio, l’Osteria del Guà). Invece, della proprietà della Casa era la chiesetta in Via Altiero.
Ai Pisani apparteneva anche la palazzina Loggetta del Veneziano, di fronte al palazzo di Chiara, originariamente edificata dai Mocenigo, altra nobile famiglia veneziana.
Il ramo Vettor dei Pisani aveva a Lonigo Palazzo Pisani, in cui anni fa mi sono sposato con Mariangela, mia moglie.
Dei Dal Banco, sempre Pisani, era una costruzione a Orgiano, in cui ho vissuto, e il portale che decora la rotonda di ingresso al paese.
Insomma, c’è un sottile collegamento tra me ed i Pisani, me li ritrovo sempre attorno 🙂
Fonti:
- Lionello Munari
- Francesca Vignaga
- Giusto Placco
- “La Villa Pisani in Montagnana”, Circolo Filatelico Numismatico Montagnana, 1980