C’è troppo rumore, cose che si accavallano, pensieri che si intersecano, strade che partono senza che si sappia dove finiscono… persino parole usate male, come proprio alcune in questa frase.
Ok.
Mi fermo, poggio la schiena sullo schienale della mia sedia, le braccia sui braccioli, chiudo gli occhi.
Sento i miei muscoli, dico loro di rilassarsi, sento che lo fanno. Le tensioni si sciolgono, le mie orecchie ricevono i rumori della stanza e di me stesso, mi pare di sentire persino il sangue muoversi nelle vene.
O forse è qualcosa nello stomaco?
Certo, forse, ma non importa.
Lascio andare il tempo, l’attività mentale rallenta, il vuoto si fa in me, i pensieri si diradano, il futuro smette d’essere futuro, il presente è qui, il passato non lo ricordo.
No, non mi addormento. In questo stato non potrebbe succedere, perché per quanto assurdo possa sembrare, sono fermo ma vigile, rilassato ma concentrato, indifferente ma consapevole.
No, non mi chiedo cosa succederà. Spengo la mente proprio per smettere di chiedermelo e, il bello è questo, funziona.
Mi godo ancora qualche minuto di questa mia vacanza, poi riparto.
A dopo!