Premesso che nella ristorazione ognun* gestisce il proprio locale come vuole ed avrà le sue ragioni per qualunque cosa decida di fare, occorre però sempre tenere presente che la clientela farà poi le proprie considerazioni e, giusto o sbagliato che sia, deciderà se tornare o no.
Siamo andati in un locale a mangiare, eravamo in tre, ci sediamo. La sala è vuota, qualche persona è fuori nel dehor.
Aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo, sono passati venti minuti prima che venisse una cameriera a prendere l’ordine. Venti minuti minimi, perché ho guardato l’orologio ed era passato questo tempo dal nostro arrivo, ma loro sono arrivat* qualche minuto dopo.
Possono esserci tutte le ragioni di questo mondo, ma ovviamente noi non possiamo non considerare questo aspetto.
Guardiamo la situazione.
Ci sono due camerier*, vanno avanti e indietro verso l’esterno, noi non ci guardano mai.
È sabato sera, siamo appena all’inizio della serata. Come mai ci sono solo due camerier* il sabato sera? Vuol dire che in settimana ce ne sarebbe stat* solo un* ed avremmo aspettato anche di più?
Si fa fatica a trovare il personale, lo so, i costi sono diventati troppo alti, lo so, una persona può essere improvvisamente in malattia, lo so, non si prevedeva un numero alto di persone (a parte che eravamo quattro gatti), lo so, ma perché tutto ciò deve pagarlo chi viene a mangiare?
Nessun problema, eh? Il ristoratore può decidere di risolvere i propri problemi girandoli alla clientela, poi però che non ci resti male se l’affluenza non è quella che vorrebbe.
Ovvio che noi in quel locale non ci torneremo.