Sono andato ad ottobre al Forum della Ristorazione e devo dire che di soddisfazioni me ne sono prese, ma una è particolarmente piacevole, quindi voglio raccontarvela. Tra gli ospiti del forum, c’era anche Hans Beck.
Il grande chef ha raccontato la sua esperienza, come è nato, come ha continuato e quali fossero (e siano) le idee che lo guidano e sulle quali non è disposto a fare concessioni. Ha anche risposto alle domande fatte dalla sala.
Ha parlato di igiene, di controlli, di metodi scientifici, di organizzazione, di studi sulle proprietà nutritive del cibo, dell’approccio con la conservazione, ecc. Ecc, ecc, ecc, a dir la verità, tanti eccetera, tutti su questa linea.
Volete la verità?
Ogni tanto quando parlo di queste cose, quando le spiego e le illustro a colleghi e clienti con cui collaboro, mi sento un alieno. Qualche volta me l’hanno esplicitamente detto, altre volte m’hanno contestato che ciò che sostengo sia impraticabile.
Ecco, la soddisfazione è questa. Sentire Hans Beck dire le stesse cose che dico da quasi venti anni, vedere (e poter dimostrare) che ci ha fondato un gruppo di ristoranti, che si può lavorare bene e guadagnare anche nei modi che la maggior parte ritiene impossibili, che in fondo si tratta solo di scelte.
Mentre lo ascoltavo, in sala, mi sono commosso. Mi sono sentito meno solo. Già, perché la sicurezza dei miei convincimenti non mi manca proprio, ma a volte sentirsi soli dà un po’ di tristezza.
È sempre bello scoprire che non lo si è. Almeno, per me è così.