Finiti, due giorni di prova per due executive chef, fatti a Verona nella sede che ho presso Regus (ne vedete l’esterno in foto).
In realtà era solo il momento finale di un progetto durato vari mesi, obiettivo trovare un Corporate Executive Chef italiano per un gruppo di ristoranti negli Stati Uniti.
Solito giro, che in parte potete immaginare, ve lo descrivo sommariamente.
Abbiamo definito il profilo necessario, le sue mansioni, le competenze che doveva avere e le sue mansioni.
Fase successiva, abbiamo pubblicato molti annunci su vari canali, cominciando a ricevere le candidature. In questa fase già un primo livello di selezione era sulla base del curriculum ed anche di come venivamo contattati, di come ci scrivevano, ecc.
Abbiamo scelto una quindicina di persone a cui fare un colloquio a distanza, io e l’alta Direzione dei locali. Secondo livello di scelta, ne sono emerse sei persone.
Al gruppo scelto abbiamo proposto un incontro tutti assieme, sempre a distanza, per aver modo di approfondire e per vedere come si relazionavano tra loro. Da questo incontro ne abbiamo selezionati tre, ad uno è stato proposto subito un incarico come chef, agli altri due abbiamo proposto una prova in presenza da me a Verona, di due giorni.
Ovviamente, vi ricordo che cercavamo un Corporate Executive Chef, la prova non era di cucina, ma di tipo manageriale. Ci siamo fatti questi due giorni tra numeri, procedure, analisi di problemi e decisioni.
Tante ore senza uscire dalla mia sede, che per fortuna ha anche una bella zona lounge dove le segretarie del centro ci hanno fatto arrivare del cibo in delivery, per sfruttare al massimo i tempi disponibili.
Ieri tutto s’è concluso, lasciamo passare qualche notte e tra un paio di giorni daremo la bella notizia al candidato con cui abbiamo deciso di avviare i prossimi anni di collaborazione.
Gli avvocati statunitensi stanno già preparando le carte per i visti, presumibilmente ad aprile 2022 si parte per l’America.