Mi sveglio dolcemente, tutto è buio, la tua mano è sul mio membro, mi massaggi leggermente con le dita, ma forse dormi e ti stai solo muovendo preda di qualche sogno.
No, non dormi, ora sento che la tua mano è più precisa, ha la sua volontà, l’altra mi accarezza l’addome.
Mi sveglio sempre di più, mi godo le tue carezze, il mio pene è eretto da un po’, lui ha cominciato subito a provare il suo piacere, prima ancora che arrivasse la mia consapevolezza.
La tua mano entra nei miei miniboxer, scosti le lenzuola, ti avvicini col tuo viso. Non ce la faccio più, accendo la nostra soffusa luce da comodino, metto gli occhiali perché voglio vederti. Amo troppo guardarti quando mi fai un pompino.
Le tue labbra sono sul mio glande, sono delicate, ti muovi leggermente, su e giù, di lato. Alterni con la lingua, la sento sul mio prepuzio e sul perimetro del glande.
Alterni i giochi che mi piacciono, un po’ mi lecchi, un po’ mi tieni tra le labbra, un po’ stringi, un po’ sfiori. La mano mi stringe alla base e si muove lentamente su e giù. Allarghi un po’ la bocca, e mi fai entrare sino in gola, ti fermi, non ti dà fastidio, mi sembra di essere nella tua vagina.
Stringi le labbra e aumenti il ritmo, vai su e giù mentre con la mano accompagni il movimento.
“Sei una strega” – ti dico, tu mi guardi con un sorriso sugli occhi.
“Non farmi venire, ti prego” – aggiungo – “voglio scoparti oggi, più tardi”.
Tu continui col tuo pompino, mi fai morire, sul tuo viso leggo benissimo la voglia di farmi godere, la tua bocca è socchiusa davanti al glande con un chiaro invito a venirti dentro.
Ti sposto, ti metto supina e guardandoti negli occhi ti bacio la pancia, i seni, poi scendo verso l’inguine.
Sul tuo viso leggo l’inespressa domanda – “Perché non vuoi scoparmi?” e mentalmente ti rispondo “Voglio regalarti il mio desiderio, la mancanza che ho di te”.
All’improvviso mi chiedi se mi va di farti un massaggio, ti giro, prendo l’olio, mi dici di volerne poco, inizio.
Hai una schiena bellissima, ti massaggio lentamente ogni centimetro, scendo verso i glutei, la voglia di scoparti è fortissima.
“Voglio leccarti il buco del culetto” – ti dico – e tu ti giri con un leggero sorriso, i tuoi occhi sono luminosi e rispondi con un – “Ah sì?” – a cui io aggiungo – “Sì, perché poverino è sempre trascurato, visto che ti lecco sempre la passera, tocca anche a lui, una volta”. Tu sorridi, io rido mentalmente perché so quanto sei attaccata all’igiene, ma evidentemente stavolta faresti uno strappo.
So che mi diresti sì, se lo facessi adesso, diresti sì a qualunque mio desiderio, potrei fare quello che voglio, ma io non faccio nulla.
Tu mi guardi continuare il mio massaggio e io sento forte la tua domanda mentale – “Perché non mi scopi?” – a cui rispondo ancora – “Voglio che tu ti senta al centro del mio desiderio per tutto il giorno, voglio che sia il mio regalo per te oggi”.
Sei seminuda, so che hai freddo, mi sdraio su di te per qualche secondo, ti bacio sul collo e sulla nuca, poi mi sposto e ti copro col lenzuolo, tenendoti abbracciata.
Tu ti stringi a me, cerchi la mia mano, la porti sulla tua pancia e piano piano ci addormentiamo.
Ogni tanto ti sento vicinissima, mi stacco leggermente perché non vorrei opprimerti, ma tu immediatamente ti riattacchi e riprendi la mia mano, le tue gambe si infilano tra le mie, mi cercano.
Sento cinque tocchi del campanile, tra poco le luci dell’alba entreranno dalla finestra ed inizierà la mia giornata di desiderio per te.