Vivete come volete, decidete per voi il livello di trasparenza che desiderate, ma io voglio vivere così 🙂
Verità, verità, verità sempre. Essere sempre me stesso, tentando ogni giorno di illuminare le rare zone d’ombra del passato e soprattutto vivendo in modo da non crearne di nuove.
“Frà, io a volte non dico la verità per non ferire” – certo, vi capisco, ma io scelgo diversamente. Mi impegno ad impiegare il massimo tatto possibile, ma dico la verità, perché alla fine se non la si dice per non ferire, finisce che non diciamo nulla, visto che qualunque cosa potrebbe ferire qualcun*.
“Frà, ma se una persona non vuol sapere la verità? Che fai? Gliela imponi?” – Ok, ma io ho il diritto di dirla e quella persona può decidere di non frequentarmi, se le mie verità la disturbano. Inoltre, se una persona non vuol sentire una mia verità, non ha che da dirlo, perché se non lo dice, è solo una nostra presunzione che non la voglia sentire. Se non la vuole e me lo dice, io posso arrivare a non parlargliene, ma ovviamente poi vivo la mia vita come se lei sapesse e se poi non capisce cosa succede, ovviamente ne avrà la responsabilità in quanto conseguenza della sua scelta di non sapere. Ma è raro, alla fine dei conti nella mia vita tutto ciò è sempre stata teoria, nella pratica le persone alla fine preferivano sapere.
“Frà, ma avrò diritto alla mia privacy, no?” – ok, ma io della mia privacy non mi curo, quindi di me dico tutto. Se una certa cosa non volessi raccontarla, semplicemente direi che non voglio raccontarla, perché essere trasparenti vuol dire anche questo, che se si vuol custodire un aspetto, basta dire esplicitamente che lo si vuol tenere per sé. Chi sta con me ha il diritto alla privacy e io non chiedo certo che mi si racconti per forza tutto, ma se faccio una domanda io vorrei che mi si dicesse che una certa risposta non me la si vuol dare, invece che darmene una falsa o far finta di niente o lasciare nel vuoto. Tutti sono obbligati a vivere così? No, ovviamente, ognun* ha il diritto di non frequentare me o quelli come me (dato che non sono il solo a pensarla così).
“Frà, ma se dicendo la verità tu rischiassi di perdere la persona che ami?” – a questa domanda rispondo con la stessa risposta già espressa, verità, verità, verità, anche se corressi il rischio di perdere chi amo ed in effetti è successo che io abbia corso questo rischio.
“Però è giusto dire le cose al momento giusto dando alle persone il tempo di arrivare ad essere pronte per capire” – mi è stato detto – ma io alla fine mi sono sempre accorto che poi in fondo era un modo solo per tirare avanti nella bugia e che il tempo serviva più a chi avrebbe dovuto dire la verità per arrivare al momento in cui avrebbe corso meno rischi, che non a chi la verità avrebbe dovuto riceverla. In pratica, il fatto che la nostra controparte sia pronta, nasconde il nostro disagio del non essere pront* noi ad accollarci il rischio delle ipotizzabili conseguenze.
“Frà, ma cosa cambia se per l’altr* se non dici tutto? Non sei obbligat* a dir sempre tutto” – bè, dicendo la verità consento alle persone di fare le proprie scelte nella massima consapevolezza e trovo che la scusa che non siano pronte a scegliere o che non saprebbero farle o che io abbia diritto a tenermi per me certe cose, sia il massimo della presunzione oltre che un comodo modo per non dire ciò che andrebbe detto. Persino chi sta morendo ha il diritto sancito per legge che il medico gli dica che è terminale, non è un optional, è un dovere del/la professionista, che non può derogare a parenti o amici/che del/la paziente.
“Frà, ma riesci sempre ad essere coerente con questi principi?” – no, certo che no, non sempre riesco, ci provo tutti i giorni, ma ovviamente sono umano e quindi mi perdono se qualche volta sconfino. Tento sempre di porre rimedio. Considero ogni giornata ed ogni situazione un esercizio che mi consente di diventare sempre più trasparente. La Katana è sempre pronta 🙂
Concludo con una considerazione. Con questo scritto non sto dicendo che questo è il modo giusto di vivere, sto solo dicendo che io voglio vivere così e che chi vuol relazionarsi con me, se vive così avrà maggiori probabilità di frequentarmi per un bel pezzo, perché diversamente alla lunga (e neppure troppo alla lunga) io nel disagio di una vita che non vedo trasparente, tenderò ad attenuare la frequentazione, quando addirittura non interromperla del tutto.