Molto lo pensano. Il complesso di megaliti fu costruito con le conoscenze astronomiche che solo una civiltà navigatrice degli spazi interstellari poteva avere.
Nel mio caso la fine di un breve viaggio in auto coincideva con l’inizio di un momento di profonda pace. Ero arrivato sul luogo dalla campagna londinese assieme a 3 compagni di corso, durante una pausa in un soggiorno di lavoro e formazione nei centri HP di Pinewood.
Ricordo ancora oggi, a distanza di più di dodici anni, quel complesso che affonda nella notte il mistero della sua esistenza. Stonehenge rimarrà sempre tra i miei ricordi più cari a dispetto delle poche e sbiadite fotografie che scattai. Rimarrà nella mia mente per l’aver tanto desiderato di vederlo, per averlo visto, per la bellezza monumentale dei megaliti e delle strane porte formate in alcune configurazioni e per la regale solitudine di alcuni di essi che, maestosi, erano poco separati dagli altri.
Quello che più mi colpì, però, fu la sensazione di grande pace di quella dolcissima piana verde al centro del quale si alzava il tempio, solo, superbo e muto. Eravamo pochissime persone, complice l’ora tarda ed un forte vento aiutato dalla mancanza di montagne nei dintorni. Nessuno di noi per un’ora disse nulla.
Arrivando, una serie di pannelli avevano tracciato la storia del luogo e dimostrato come la comunità di pastori del luogo potesse aver eretto il santuario. Niente, però, spiegava perché e sulla base di quali conoscenze.
Rimasi immerso nei miei pensieri dimenticando il lavoro, i motivi per i quali ero in Inghilterra, i problemi da affrontare al rientro. Nella mia mente leggende di druidi s’incrociavano con astronavi in partenza ed arrivo cariche di merci straniere.
Il sorriso di un’amica che mi ricordava che era ora di andare, mi strappò dal mio sogno ad occhi aperti. Il sognò, però, non finì ed ancora oggi, dopo molti viaggi ed a distanza di molti anni, mi ritrovo a pensare a quei momenti, a quel sole lunare che faceva capolino tra i grandi portali ed alla misteriosa civiltà che lo edificò. Stonehenge, culla di qualcosa che non conosciamo…