Sull’intermezzo

…pochi giorni fa mi veniva in mente che a volte un intermezzo può diventare, invece, una sorta di collante tanto da non essere percepibile come pausa.

Avevo concordo con lei d’interrompere per un momento l’attività in corso per fare, appunto, una pausa. Mi sono ritrovato poi a pensare che la pausa, in realtà, non era stata affatto tale, tanto che ad un osservatore esterno sarebbe sembrato che non vi fosse stato alcuna interruzione. Eppure non è così. Il semplice aver detto “facciamo uno stop?” cambia probabilmente il modo di pensare e di porsi in relazione a ciò che si sta facendo e spesso ciò può avere effetti decisamente positivi e gradevoli.

Credo si possa tranquillamente affermare che qualunque attività scaricata dell’ansia del dover arrivare ad un obiettivo o semplicemente svincolata da tempi, programmi o solo voglia che sia gradita, gli dà una connotazione diversa. Prosegui a fare esattamente ciò che pensi d’aver interrotto ma in realtà la stai continuando e meglio.

Penso al caffè. Quante volte nella pausa beviamo il caffè? Ma chi tra noi può sostenere con certezza che la pausa la facciamo solo per interrompere e non, invece, per assaporare un momento che ci piace? Ho un’amica che al posto del caffè farebbe il fumino ma credo sia esattamente la stessa cosa.

In sostanza, anche un iper attivo come me sta piano piano imparando che le pause e gli intermezzi posso rendere piacevole la vita. Viva gli intermezzi.

<<<<<<<<<<<<<
Epilogo
Certo voi direte “Fra, che ce frega a noi di sta roba? Non avevi niente di meglio da scrivere?”
Il fatto è che questo pensiero l’ho avuto e per uno come me, iper attivo ed incapace di spegnere il cervello (combinando sempre danni, aggiungono gli amici maligni), è sintomo di cambiamenti.
Boh… volevo lasciarlo scritto da qualche parte. Ho fatto male?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.