“Allora ci vediamo da noi?” – mi chiese ed io prontamente risposi – “D’accordo. Alle 9.30 a me va bene”.
Ieri sera, riflettendo sul fatto che avevo del materiale da studiare, decido che forse è conveniente partire prestissimo per evitare il traffico e poi studiare sul posto, in un bar.
Parto alle cinque e quarantacinque in direzione di Lonigo, una paese della Bassa tra Desenzano e Vicenza, per incontrare la Ewoks che sembra interessata ai nostri servizi.
Lonigo, paese mai sentito, perso in una landa che ne contiene mille tutti uguali.
Esco dall’autostrada a Montebello e pensieroso vedo due cartelli turistici che indicano una rocca ed una villa del Palladio. La mia mente si sveglia di soprassalto e il mio occhio diventa vigile. Che ci fa una villa del Palladio in un paesino sconosciuto? Sarà in stile anche il resto?
Improvvisamente di buon umore, noto la dolcezza della mezza collina che sto attraversando e da cui si gode la vista di un ampio pezzo della pianura sottostante. I cartelli turistici si susseguono uno all’altro tanto che smetto di tenerli mentalmente appuntati.
Entro nel paese… Dio! È stupendo.
Decido tout court di lasciar perdere lo studio e visto che sono le sette, mancano due ore e mezza all’appuntamento, m’improvviso un bel giro per il borgo.
Complice l’ora, vi è un’aria di serenità. Le larghe strade, residuo di un ricco passato nobiliare, sono pulitissime. Tante piccole e graziose case si inseriscono tra palazzi dalla nobile facciata rinascimentale o neoclassica. C’è un’insolita cura nei disegni e nelle geometrie.
Gironzolo fermandomi davanti ad ogni costruzione e noto che nella compostezza ed omogeneità dello stile, ognuna ha una sua caratteristica, al punto che anche quelle brutte, lo sono in modo particolare e meritano una foto. Peccato non aver la macchina con me.
Un vecchio maschio del tredicesimo secolo è vicino ad una stupenda chiesa neoclassica del diciottesimo. Una lapide ricorda che per costruire il tempio, il comune ha abbattuto i vecchi resti pericolanti delle mura scaligere e allargato le piazze circostanti. Wow! Le piazze sono bellissime, circondate da alcune costruzioni perfettamente tenute ed un balconcino fiorito da cui Garibaldi nel 1867 salutò il popolo.
Ovunque guardo il mio occhio si ferma, il mio cervello registra ed il mio cuore trema.
Entro finalmente nell’azienda e propongo al mio ospite di chiacchierare per strada. Non se lo fa ripetere.
Con lui completo il giro e vedo Villa San Fermo, uno scorcio del bellissimo giardino che occupa la collina e, dalla terrazza naturale, una panoramica stupenda della Bassa. Si vede un campanile di una chiesa che Marcello mi dice essere a dieci chilometri di distanza.
Incuranti del caldo, parlando dei servizi della mia azienda e delle necessità della sua, ci inerpichiamo su un sentiero che ci porta a vedere la villa Palladiana.
Dietro ad una curva, in cima ad una collina, parzialmente circondata da bellissimi alberi, la vedo e l’ammiro.
Mi è difficile dirvi cosa provo. È valsa la pena di fare quattrocento chilometri.
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n.d.a.
Avevo da studiare stamattina e non sono riuscito. Questo pomeriggio, al rientro in ufficio non riuscivo a sopportare l’idea di dover aspettare la sera per scrivervi di questo mio viaggio. Eccomi qui. Il lavoro per una volta può aspettare.
Ringrazio le persone della Ewoks per la gentilezza con cui m’hanno accolto ed in particolare Marcello che s’è sopportato la scarpinata mattutina per portarmi in giro.