Dobbiamo prendere 1a decisione e siamo incerti? In questi casi, sometimes, può essere utile considerare la nostra paura.
Se riusciamo ad aver consapevolezza della paura e delle emozioni ke ci scatena, possiamo usarla come guida nelle nostre decisione, oltre ke poterla meglio tenere sotto controllo e contrastarla.
La paura tende a muovere le nostre decisioni nella direzione ke la attenua. Se riusciamo a capirlo, possiamo analizzare le nostre emozioni x comprendere ke certe opzioni delle nostre decisioni sono motivabili solo in quanto attenuatrici della paura. Il ke nn è poco, xké quasi sempre poi la decisione giusta è l’altra 🙂
Mi spiego con 1 esempio. Devo decidere se cambiare o no lavoro. Nn mi è kiaro se ci sono i presupposti, se farò bene o male, se avrò successo, ecc. Se penso di licenziarmi, sento 1 forte fastidio allo stomaco, mi viene l’attacco di panico, mi sento in apnea, mentre il restare mi solleva. Ciò nnostante, la tentazione di licenziarmi è costante, il foglio Excel dice ke i dati positivi ci slno, continuo a rifletterci. Capire ke il fastidio allo stomaco è motivato dalla paura e ke se nn ci fosse questa l’opzione ci risulterebbe semplice, ci porterebbe al licenziamento immediato e quasi sicuramente scopriremmo in seguito ke la decisione era quella giusta. Il restare, in questa situazione, sarebbe solo 1 modo x evitare la paura ed in quanto tale decisione sbagliata.
La paura il + delle volte sta dalla parte della decisione giusta, infatti, xké proprio da quella parte stanno le difficoltà, l’ignoto, l’essere fuori campo, il doversi muovere spesso soli, ttte cose ke impauriscono.
In alc1e situazioni il fastidio allo stomaco può segnalarci, viceversa, la decisione sbagliata, ma ce ne accorgiamo xké si tratta di 1a sensazione diversa dalla paura, nn è accompagnato da apnea e accenni di panico.
Se rielaboriamo il nostro passato pensando alle tante decisioni prese e ne tracciamo 1 grafico, diventa semplice associare ogni azione intrapresa con le sensazioni ke avvertivamo. In retrospettiva, diventa + facile comprendere in quale direzione tendeva a portarci la paura e stabilire se poi si era rivelata corretta (con esame a lungo termine, nn sul breve).
Il ttto funziona, xò, se la nostra consapevolezza della paura è reale e se siamo ben capaci di distinguerla da altre emozioni.
La paura è come il dolore. Se li conosciamo, possono esserci utili 🙂