Al lupo, al lupo!! Il kepab…

Dobbiamo smettere di gridare allo scandalo per ogni cosa che leggiamo su Internet, siti o social che siano, senza prima aver fatto qualche riflessione. Ecco, proprio questo vorrei fare, prendendo spunto da un articolo sulla presunta dannosità dei kepab. Ovviamente è solo un esempio, ma applicatelo a tutto quello che mangiate ogni giorno ed ovviamente a molte altre cose nella vita  e nella vostra professione.

Riporto la parte di testo che vorrei sottoporre a qualche considerazione, di modo che se in futuro la pagina originale (che cito alla fine del testo) non fosse più disponibile, il mio articolo possa ancora essere compreso. Ovviamente non ho nulla contro l’articolo in questione, si tratta solo di un esempio che cito, uguale a migliaia di altri circolanti tra blog e social.

Leggete bene sia il testo, sia le mie considerazioni che seguono. La cosa è lunga, ma non c’è modo di renderla più breve.

“…Polmoni, cuore, lingua, occhi, ossa, scarti di macelleria e una quantità enorme digrasso animale.
Forse era meglio non venire mai a sapere com’è fatto veramente un kebab, specialmente se il suo sapore vi piace.

Questo è il risultato di un’analisi condotta in Inghilterra, da un pool di scienziati e nutrizionisti. Più del 50% dei Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello: ma la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui pecora, maiale, tacchino, pollo.

Il dato allarmante è che nel 9% dei casi, gli scienziati non sono riusciti ad individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione.

Un kebab, inoltre, contiene tra il 98% e il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile: oltre questa soglia la salute di un essere umano è a rischio.

All’interno di un singolo kebab ci sono tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse), senza considerare che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano.
In quasi tutti i kebab analizzati durante lo studio, si sono riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus…”
(La pagina originale di questo frammento di articolo non è più presente sul web)

A questo punto vorrei iniziare le mie considerazioni, vado in ordine di citazione.

…Polmoni, cuore, lingua, occhi, ossa, scarti di macelleria e una quantità enorme di grasso animale. Forse era meglio non venire mai a sapere com’è fatto veramente un kebab…” – Ma chi lo dice? Inoltre, che ne sapete di ciò che c’è in moltissime cose che mangiate? Tanto per fare un esempio, moltissimi ragù di marca italiana sono fatti in Cina o in altri paesi a scarso controllo. Se non lo sono fatti del tutto, ne usano materie prime. Quando leggete che in un prodotto acquistato c’è carne, come fate a sapere quali parti di carne? Sarà anche vero che possa esserci nel kepab tutto ciò, ma può esserci in ogni prodotto che acquistate, anche italiano, a dispetto dei controlli. Per essere sicuri, dovreste prepararvi voi ogni cosa che mangiate, anche coltivando ed allevando o pagando gli enti certificatori.

…Questo è il risultato di un’analisi condotta in Inghilterra, da un pool di scienziati e nutrizionisti…” – Quali scienziati? I loro nome quali sono? Come si chiama la ricerca? Dove si può leggere in versione integrale? Quali sono i campioni esaminati? Quali i risultati completi? Quale metodo di indagine è stato usato? Chi ha pagato la ricerca?
Non dimentichiamo che troppo spesso si citano ricerche vaghe, quando non inventate. Non dimentichiamo che ogni ricerca ha un promotore che quasi sempre è interessato a che il risultato sia uno preciso. Così, chi vi dice che questa ricerca, seppur esista, non sia stata commissionata da chi ha interesse a far credere che gli hamburger siano migliori dei kepab? O cose simili?

…Più del 50% dei Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello: ma la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui pecora, maiale, tacchino, pollo…” – E cosa c’è di negativo in ciò? Sarebbe negativo in termini economici e legali se ci fosse scritto che è solo uno di questi tipi, ma chi la mangia sa che non è così. In realtà la cosa è perfettamente normale e anche sana. La varietà di ciò che si mangia è alla base di ogni dieta. E comunque, se anche lo considerassimo negativo, ciò può  (ed è) essere vero per ogni prodotto comprato in un supermercato su cui ci sia scritto genericamente “carne”. Ma quando comprate uno dei tanti dadi che usate tutti i giorni, cosa pensate che ci sia dentro? Carne di Angus?

…Il dato allarmante è che nel 9% dei casi, gli scienziati non sono riusciti ad individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione…” – Cosa assolutamente normale. Qualunque trito cotto esaminato a posteriori non potrebbe essere dipanato con chiarezza e certezza. Ci possono essere indicazioni di cose presenti, ma non si può escludere quasi mai nulla. Un conto è individuarne batteri, agenti ed enzimi, diversa cosa è illudersi di poter rintracciare con precisione ogni singolo ingrediente. Oltre tutto la cottura e molti altri trattamenti modificano sostanzialmente le materie prime, quindi si possono avere buone indicazioni, ma non certezze. Persino una banale polpetta, esaminata a posteriori potrebbe dare indicazioni, ma non certezze. Non è allarmante per nulla, o meglio, è allarmante solo per chi non ha mai provato a fare lo stesso esame per migliaia delle cose che mangiamo, accorgendosi che è sempre così. Questo è il motivo per cui i controlli e le certificazioni vanno fatte sulle materie prime all’inizio del processo e si controlla il processo stesso. Il controllo a posteriori può dare solo certe indicazioni, ma non si può pretendere di sapere dalla A alla Z.

…kebab, inoltre, contiene tra il 98% e il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile: oltre questa soglia la salute di un essere umano è a rischio…” – Intanto, chi lo dice? Sempre quella ricerca di cui non si sa nulla? Inoltre, se anche fosse vero, che vuol dire? La stessa analisi su mille altri prodotti, che risultati darebbe? Ad esempio hamburger, ragù, lasagne confezionate e tanti altri prodotti. Il fatto è che non dovremmo mangiare kepab ogni giorno, così come però non dovremmo mangiare ogni giorno pasta, pane, hamburger, polpette, torte, caffè, vino, pizza, carote, ecc. Non c’è nulla che noi possiamo mangiare smodatamente ogni giorno. Persino l’acqua. Provate a bere 10 litri di acqua e poi vedrete se non avrete dei problemi. Quindi, il dato in sé, oltre a far scena, non dice in pratica nulla, salvo che, se risultasse vero (ma non è stato verificato), non bisogna esagerare. Noi potremmo persino mangiare 10 grammi di sale puro (ben oltre la razione giornaliera) e non aver alcun problema. Basta non farlo tutti i giorni. Avete mai sentito parlare di qualcuno che sia finito male per aver mangiato un cucchiaio di sale?

…All’interno di un singolo kebab ci sono tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse)…” – Perdonate, ma sapete quante calorie ha una bella fetta di torta? Ed i pizzoccheri? Volete che vada avanti a farvi la lista di tantissimi graditissimi alimenti che hanno ben più di 1000 calorie? Ora che lo sapete? Non li mangiate più? Vale sempre la solita regola. Non eccedete, né dei kepab, né delle lasagne e delle fette di torta, fanno male tutti e tre.

…In quasi tutti i kebab analizzati durante lo studio, si sono riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus…” – Se vi iscrivete al RASFF, Rapid Alert System for Food and Feed, scoprirete che segnalazioni di questo tipo ve ne sono tutti i mesi, a pacchi, su ogni tipo di prodotto, da ogni nazione (anche se ovviamente sono superiori quelle provenienti da paesi con meno controlli). La cosa è grave, ma non illudiamoci che sia relativa solo al kepab. Magari fosse così.

Ora vorrei aggiungere alcune considerazioni mie.

Sapete che la maggior parte della farina comprata nei supermercati italiani è prodotto in Cina o con grani cinesi? Sapete come viene macinata? Sapete cosa viene macinato assieme? Cosa fate, ora? Smettete di far torte? Oppure ognuno di voi ha un mulino vicino?

All’inizio parlavo dei ragù. Come mai nessuno fa una ricerca (con fonti, nomi, dati, esami, risultati) sul ragù presente sugli scaffali italiani? Cosa pensate che ne verrebbe fuori?

Volete ragionare un istante sui mille prodotti surgelati misti presenti nei surgelatori? Cosa ne sapete esattamente? Avete mai letto statistiche su questi prodotti? Quali pensate che sarebbero i risultati?

Conclusione

Prima di gridare “al lupo, al lupo!” per ogni articolo che leggiamo, prima di condividerlo, prima di scatenare crisi internazionali e lunghe discussioni, cerchiamo almeno di risalire alle fonti originali degli articoli, tentiamo di capire se la ricerca che si cita esista sul serio e quale sia. Leggiamola, almeno sommariamente.

Chiediamoci sempre chi potrebbe esserci dietro a certe informazioni. Il cibo muove miliardi di miliardi di euro, quindi è ovvio che ci siano interessi enormi. Interessi enormi a fregar noi consumatori, ma anche interessi enormi tra i fornitori a farsi la guerra tra loro, divulgando quelle informazioni che più fan comodo a loro.

Non prestiamoci a tutto ciò. Aumentiamo la nostra consapevolezza. Equilibrio.

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