Sino ad un paio d’anni fa, per me la risposta sarebbe stata scontata, avrei detto che sì, è giusto tentar di allungare la vita umana.
Oggi non la penso più così.
Trovo che sia giusto adoperarsi per allungare la vita media dell’Umanità, ma trovo sbagliato far di tutto per prolungare, forzatamente, quella della singola persona.
Se la nostra anima scegliendo di nascere con un certo corpo fisico ha programmato un certo andamento, perché tentare poi di modificare questo piano?
Chi crede alla reincarnazione sa che ognuna di noi viene sulla terra per imparare o fare qualcosa e quando questo esercizio è concluso, si può, e forse si deve, andare.
Per inciso, una certa morte potrebbe essere parte dell’esercizio.
Tentare di allungare la mia vita, quindi, significa giocare per restare di più sulla Terra, oltre alla reale necessità. Cosa assurda, visto che dovrei preferire di gran lunga tornare il prima possibile, compito assolto e lezione imparata, alla mia vita spirituale, che è la mia vera realtà come anima.
Questo non significa che non deve interessarmi nulla della mia vita fisica e che posso trascurare il mio corpo. Mi sento il dovere di trattare bene ciò che come anima mi sono scelta, ma senza forzature eccessive, contro natura e contro il mio stesso volere espresso all’atto del mio concepimento fisico in questa vita.
Invece non trovo sbagliato che si tenti di allungare la vita media operando sui parametri globali quali i migliori rapporti sociali, la riduzione della fame e della povertà, ecc.
La naturale evoluzione umana verso una vita più lunga, infatti, non incide negativamente sui piani formativi delle anime, che fissando volta per volta il proprio destino, possono tener conto della situazione al momento.
Cosa ben diversa dal tentare disperatamente di cambiare le carte in tavola mentre il gioco è in atto.