Frog decise che era arrivato il momento che Franch avesse un cappello nuovo. Non poteva consentire che se ne andasse ancora in giro con la coppola che aveva ricevuto da scugnizzo alla sua festa di ingresso nella Famiglia.
“Mizzica” – disse Franch – “hai raggione! Me lo regali tu?”
Frog rise tra sé. Gli era sempre piaciuto l’accento italiano del suo uomo. Ogni volta che pensava alle doppie “b” o alle “g” si sentiva eccitata come quando a pancia sotto stava sul letto e sentiva il materasso contro il suo inguine. Si sforzava di pensare ad altro per non ridere, ma giù in basso qualcosa succedeva…
Il problema, però, era il solito. Lei pensava ad un preciso cappello e non voleva che Franch potesse comprarne uno diverso. Il rischio, era altissimo. Nel quartiere, Franch (guai a chiamarlo Lanetta) era noto per il suo “gusto” nel vestire. Nessuno osava fargli i complimenti perché sarebbero stati chiaramente visti per presa in giro e la mitraglietta in passato era entrata in azione per molto meno.
L’idea le venne all’improvviso passeggiando per la 5a Avenue. Avrebbe comprato il cappello prima del suo compleanno e glielo avrebbe consegnato come regalo. Il problema, ora, era evitare che se ne comprasse un altro lui.
Cominciò a mettersi la coppola nei momenti intimi. Ogni volta che aveva voglia di lui, si presentava vestita solo di quel cappello e di un paio di coulotte bianche. Lui impazziva e lasciava qualunque cosa stesse facendo.
Naturalmente la sgrinfia sapeva che lui non avrebbe mai avuto l’idea di comprarsi, così, un altro cappello e quasi quasi spiaceva anche a lei.
Il trucco funzionò.
Ora si trattava di trovare il cappello nuovo. Fece una ricerca ed un amico, uno scozzese di nome McFrade da poco arrivato negli Usa ma subito abituatosi ai nuovi corsi, gli consigliò un prodotto della lontana Italia. A Franch sarebbe piaciuta l’idea di avere un cappello proveniente da un negozio di grande classe.
Frog comprò un Borsalino. Gli toccò far fuori tutti i suoi fondi, ma per Franch avrebbe fatto questo ed altro.
“Franch Lanetta” – gli disse lei un giorno – “vieni a casa presto stasera? Mi manchi tanto…”. Lei sapeva bene qual’era il risultato. Lui sarebbe arrivato presto!
Franch quel pomeriggio fece ammazzare quel coglione traditore da un suo scagnozzo e rinunciò al piacere del tagliargli personalmente le orecchie, per tornare prima a casa. Però sapeva che Frog amava un certo tipo d’uomo e non si fece vedere arrivare correndo. Con calma salì le scale e si soffermò persino a pulirsi le scarpe. Con noncuranza si servì addirittura un rhum venezuelano e solo dopo entrò nella stanza dove sapeva che lei lo aspettava.
Lei era li, sul piumino del letto, nuda, con il nuovo Borsalino in testa e uno sguardo che lasciava presagire una lunga battaglia.
“Ma quantu si bbona” – gli disse lui… e la raggiunse.
= = = = = = = = = = = = = = = = = =
Nota dell’autore
Volutamente è stata usata l’inflessione siciliana per rendere l’idea di quella italiana di Brooklyn.
Fradefra