La vita ti riserva sempre qualcosa, più o meno imprevedibilmente.
Spesso siamo noi che vediamo negativamente ciò che è positivo. Certo, a volte capita che qualcosa sia veramente negativo, ma ormai guardo tutto con una luce diversa. Luce radente, che fa emergere ogni fessura ed ogni rilievo, luce prismatica che riflette ogni sfumatura mostrandosi all’iride capace di trasferirla senza sporcarla o cambiarla.
La vita, soprattutto, può mostrarti che la speranza è veramente dura a morire e che forse in fondo un motivo c’è. Motivo difficile da cogliere, ma la difficoltà del coglierlo non deve farci credere che non ci sia.
Il caos non esiste. Meglio, il caos esiste, ma non è per nulla caotico, anzi. Non c’è nulla di più ordinato del caos, nella sua purezza, democratica capacità di dare pari opportunità ad ogni elemento, senza interesse, senza sentimento, senza volere.
La speranza è dietro la porta ed è per questo che forse io quella porta ho sempre voluto aprirla.
Forse è la fortuna che non esiste, come d’altronde la sfortuna.
Fortuna e sfortuna sono solo il risultato del movimento sinusoidale dell’atomo di caos. Lui passa da noi, siamo noi a non vederlo.
Scoperta la speranza, sappiamo che c’è un’altra possibilità e se sembra non esserci, è solo perché non abbiamo capito che comunque c’è un’altra vita e tutto ricomincerà.