Due settimane fa, il 9 giugno, ho perso la mia penna stilografica Parker.
L’avevo comprata durante una vacanza in Spagna, mi pare nel 1987. Da allora l’ho usata tutti i giorni, riparandola un paio di volte ed esaurendo litri e litri di inchiostro.
Ho scritto racconti, favole, appunti di lavoro, lettere e diari. Con quella penna, ho scritto Cronache della Controvacanza.
Ho perso un oggetto che non era solo questo. Quella stilografica mi ha accompagnato in un pezzo significativo della mia esistenza ed era l’ultima penna rimasta della mia bella collezione che negli anni si era sempre più assottigliata a causa delle vicissitudini di una vita mai ferma.
Non ho più una collezione di penne stilografiche.
The show must go on. Ci saranno altre esperienze, altri oggetti, altri ricordi
=============== Epilogo ================
Com’è strana la vita, scrissi questo pensiero il 21 giugno 2004, alla perdita della mia allora ultima stilografica, alla quale ero molto affezionato. Un anno dopo, Mariangela mi regalò una nuova stilografica, una bella Delta in pregiata resina, pennino in oro bianco, che ho perso il mese scorso.
Incredibile come la mia vita sia segnata dalle stilografiche e magari a qualcuno potrà sembrare stupido legare ad oggetti lo scorrere del tempo. Ma cosa volete farci, ognuno di noi ha le proprie manie ed i propri orologi di vita.
Ora sono senza stilografica, sto aspettando di comprarne un’altra. Anzi, devo essere sincero, sto aspettando che qualcuno me ne regali una. La cosa strana è che tutto mi pare sospeso, anche la mia vita. Sto vivendo un momento di transizione e sembra che ci sia un collegamento con la stilografica. Come se le due cose andassero assieme.
Difficile da spiegare, lo so. Forse il nostro subconscio ci fa fare cose che non vediamo, comprendiamo, ma ne sentiamo il bisogno.
Così come è strano che io avendo deciso di riportare sul mio diario un mio vecchio racconto, abbia trovato proprio questo.
Tutto sembra convergere