Ero ancora dentro di lei.
Aveva appena avuto un orgasmo ed ora il suo corpo rilassato era immobile, il suo viso disteso ed i suoi splendidi occhi verdi puntati direttamente alla mia mente non mi concedevano tregua.
Era sopra di me con le gambe incrociate rispetto alle mie. I nostri bacini si muovevano impercettibilmente, come in un’involontaria carezza. i capelli ribelli le incorniciavano il viso in modo irregolare e cadendole sulle spalle lambivano i seni con alcune ciocche più lunghe.
Le stavo raccontando le emozioni appena provate. In quel silenzioso Ferragosto nessun rumore d’auto giungeva dalla strada ed il legno del soppalco attutiva i pochi altri suoni. Si sentiva solo la mia voce bassa scandire le parole concepite per comunicare i miei pensieri.
La guardavo dal basso all’alto, continuando a parlare lentamente. Mi dominava come una statua greca domina dal suo piedistallo l’osservatore che rispettosamente l’ammira.
“Cos’ho fatto di buono per avere il diritto d’osservarti?” –
Le dissi cosa sentivo e cosa pensavo lei stesse pensando. Nel suo sguardo passò una strana luce. Sembrava chiedersi come potessi leggere così facilmente e con precisione il suo pensiero, al punto da poterlo esprimere come se fosse il mio. Mi dominava per la posizione, ma era bloccata dalle parole e dall’implicazioni che portavano.
Un impercettibile tremito attraversò il suo corpo senza sfuggirmi. Il suo fisico, tonico per la molta attività del passato, non poteva nascondere una sia pur minima variazione di tensione.
“Beccata!” – pensai.
Come io captavo ogni vibrazione del suo corpo, però, lei coglieva quelle della mia mente e nei suoi occhi immediatamente colsi il lampo di risposta. Un impulso di piacere dato dall’avermi colto in flagrante nell’atto di gioire per l’aver colto lei.
Incurante di ciò che i nostri sguardi si comunicavano, la mia voce continuava a trasferire i miei pensieri, intanto che la vibrazione del suo corpo diventava più ampia e si sincronizzava con me. Le sue mani erano dolcemente allacciate alle mie.
Le parole sembravano arrivarle direttamente al cervello, stimolando qualcosa che si ignorava potesse esistere e la loro eco influenzava me ed il flusso del sussurro, mentre i nostri sguardi restavano abbracciati tra loro, come in un privato separato amplesso.
Successe tutto in pochi istanti. I suoi occhi cambiarono espressione assumendo quella che conoscevo bene, le mani strinsero fortemente le mie, rovesciò all’indietro la testa ed una violentissima e lunga contrazione partì dal bacino per attraversare ogni angolo del suo corpo.
Dopo una decina di secondi si rilassò. Sul suo viso un sorriso raggiante mi comunicò il suo stato d’animo. I suoi occhi verdi erano fissi su di me, facendomi rimpiangere di non saper dipingere.
Fradefra
Epilogo
Linda Lou Paget, nota educatrice sessuale, nel suo libro “Il grande O” descrive 10 diversi tipi di orgasmo femminile: clitorideo, vaginale o cervicale, del punto G e della zona AFE, dell’uretra (o punto U), di petto/capezzoli, orale, anale, misto, locale, di fantasia.
Ho idea che qualcuno debba scriverle per comunicarle che ne esiste un undicesimo. Quello provocato dalle parole e dal loro suono.