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Mi piacciono tanto le donne troie, ma solo se lo sono sul serio
Chiariamo il concetto di troia, però. Troia non è la donna che fa spesso sesso, non lo è quella che fa sesso con tutti, così come, soprattutto, non lo è chi fa sesso, in qualunque modo, per avere qualcosa.
Troia, ma veramente, lo è solo la donna (e non gli uomini, ma questo lo spiego dopo) che fa tanto sesso, in modo fisico, con chi capita e senza volere nulla in cambio che il momento di sesso stesso, senza finalità di matrimonio, di mantenimento della famiglia, di avanzamento di lavoro, di ottenimento del televisore nuovo, di tenersi il marito, ecc. ecc.
Esser troia è uno stato interno di desiderio fine a sé stesso.
Perché un uomo non può esser troia? Perché quello che ho appena descritto è uno stato normale per un uomo, nulla di eccezionale e fuori dalle regole. Una simile donna è troia, invece, perché di solito le donne non sono così, anche se loro dicono di sì.
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Veniamo a noi.
Quanta gente conosco che si spaccia per amante dei social network? Quanti ne vedo tappezzare il wall, bacheca, streaming (chiamatelo come volete) di messaggi, post, commenti, tweet (chiamateli come volete)? Quanti ne conosco addirittura postare cross-social messaggi di ogni genere? Quanti vedo dare consigli e predicare sull’importanza del social networking?
Nulla di male, eh? Io stesso sono tra questi
La cosa che invece mi piace molto meno, ma ovviamente è solo una questione di gusti, è che moltissimi fanno tutto ciò solo in orario d’ufficio!!
In pratica, frequentano i social solo per lavoro e necessità materiale, senza una reale passione. Non abitano Facebook, Twitter, Google Plus o FourSquare perché la comunità gli piace, ma solo perché gli serve per lavoro, per avere visibilità, ecc. ecc.
Arrivano a sincronizzare in automatico due social e se gli dici che la cosa pare antipatica, ti rispondono che così risparmiano tempo. Ma scusa, se ti piace mettere messaggi su un social, se la cosa soddisfa veramente un tuo bisogno interno, andando in automatico che soddisfazione ne ricavi?
Per non parlare di quelli che – ahh, ma io quello l’ho “unfollowato” perché scriveva di cazzi suoi segnando ogni locale in cui andava -. Ah sì? Perché? Un social a che altro serve? A far sapere quanto sei fico e tampinare lo streaming delle tue idee e consigli sul marketing e null’altro?
In pratica, sono dei finti-sociali, persone che usano i social solo per avere un tornaconto spesso neppure legato al proprio intimo, ma solo al proprio lavoro (che per me è peggio ancora). In sostanza, dei venduti. Come quelle donne che dicono di truccarsi per sé stesse, ma a casa non sono mai truccate e lo fanno solo 5 minuti prima di uscire
Nulla di male, eh? Ognuno può vivere la propria vita social come vuole, non c’è quella giusta e quella sbagliata, così come chi non si vende da una parte, si vende dall’altra, quindi non esiste il “non venduto” integrale
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Però…. c’è un però… così non sono troie vere, sono solo donne che fanno finta di esser troie per trovar marito e smettere d’esser troie appena l’hanno convinto a sposarsi (o convivere, che è la stessa cosa, per parità).
E trovo che non ci sia nulla di più brutto che far finta d’esser troia senza esserlo sul serio. Quasi quasi è meglio una che troia non lo è per ammissione e non prova neppure, essendo di fatto una verginella. Almeno sarà sincera è potrà piacere a chi ama le verginelle (ognuno ha i suoi gusti).
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