Franch Lanetta

Il nomignolo gli era stato affibbiato da una sua amica, una strana sgrinfia alla quale lui consentiva tutto. Nessun altro s’osava chiamarlo così, ben sapendo che la sua mitraglietta sarebbe entrata immediatamente in azione.

Il tutto era successo un giorno che nel loro puzzolente sottoscala lui, forte del suo Io, le aveva chiesto cosa non le piacesse di lui. Lei, furba di tre cotte non s’era sognata nemmeno per un secondo di dirgli ciò che realmente pensava. Però, anche se per accorgersene bisognava scavare sotto una tonnellata di parolacce, era sveglia e sapeva che lui avrebbe interpretato la mancanza di risposta come desiderio di non dire la verità. Gli aveva detto, così, di non gradire troppo i radi peli che lui aveva sulle braccia. La lanetta.

Dopo qualche giorno, Frank era stato definitivamente ribattezzato Franch Lanetta.

Lei si divertiva da morire. Lo chiamava così in ogni occasione e soprattutto quando erano in presenza dei capi famiglia che lui controllava. Le dava una forte sensazione di potere sapere che loro erano coscienti del fatto che per consentire una cosa simile, Frank doveva essere follemente perso di lei.

In quelle situazioni Frank rideva, stranamente, in modo sereno e per nulla sarcastico. Non si sarebbe mai detto che era lo stesso uomo capace di parlare amabilmente con uno mentre meditava su come mandarlo sul lastrico o farlo eliminare da un picciotto. Chi lo conosceva bene, sapeva che in quei casi il suo sorriso aveva qualcosa di sinistro.

Fu l’inizio della sua fine.

Mentre nei bassi sobborghi della metropoli la cosa era interpretata come semplice scuffia momentanea per una bonazza irrispettosa e troppo sexy perché lui la volesse punire a dovere, qualcun altro dalla vista più lunga rifletteva.

Picciotti e capi famiglia, infatti, credevano semplicemente che Frank si sarebbe presto stancato e l’avrebbe “sistemata” come tutte le altre che l’avevano preceduta. Un blocco di cemento ai piedi e via nello specchio di mare subito fuori dal lurido borgo perché non restassero in giro persone che potevano aver saputo troppo durante i momenti di relax dopo gli amplessi.

Lucky, invece, sapeva che non era così. Lui da sempre studiava i profili psicologici dei suoi nemici (e non solo di quelli) ed aveva dato un’interpretazione diversa. Frank per la prima volta in vita sua, accettando un fatto simile aveva dato prova di non essere solo quel bastardo che tutti pensavano. Probabilmente da qualche parte anche lui aveva un anima o qualcosa di simile. Era evidente, infatti, che non era una scuffia ma un vero e proprio innamoramento. Roba da femminucce.

Lucky aveva a lungo pensato alla cosa. In particolare gli sembrava importante il fatto che probabilmente lo stesso Frank non era cosciente di tutto ciò. Lui continuava ad atteggiarsi da duro di strada senza rendersi conto d’avere un tallone d’Achille.

Il siluramento avvenne nel successivo Consiglio dei Capi. Lucky con un’abile mossa portò Frank sul proprio terreno. Chiedendogli come stesse la sua amica, lo interpellò “Franch Lanetta” e com’era prevedibile, questi tirò fuori la sua mitraglietta e iniziò a sparare all’impazzata uccidendo all’istante alcuni degli scagnozzi intervenuti a difesa dei propri capi.

Appena l’ebbero bloccato, Lucky gli chiese le motivazioni di un tale comportamento, dato che tutti sapevano che Frog (il soprannome della sua selvaggia amica) lo chiamava sempre così.

Frank, colto di sorpresa, restò silenzioso. Proprio questo, ancora prima dell’aver tentato di far fuori uno dei grandi capi, gli costò la presidenza del Consiglio. A tutti i membri fu chiaro che Frank non era in grado di controllare le sue reazioni in ogni occasione e questo era la cosa peggiore per la sua posizione.

Franch Lanetta (ormai tutti potevano chiamarlo così) era troppo importante agli occhi della massa di picciotti di manovalanza ed eliminarlo sarebbe stato un terribile errore. Le successive guerre potevano destabilizzare tutte le Famiglie, con conseguenze difficilmente prevedibili.

Lo stesso Lucky, appena votato all’unanimità nuovo Presidente del Consiglio dei Capi, propose ed ottenne che, in virtù degli innumerevoli servigi resi da Franch Lanetta alla comunità quando era ancora in sé, gli fosse risparmiata la vita.

Franch Lanetta ottenne un ruolo da consulente del Consiglio con l’unico vincolo che non rientrasse mai più negli USA. Un generoso vitalizio assieme al suo ingente patrimonio personale accumulato in tanti anni di scorribande gli avrebbero consentito una vita più che agiata in una delle tante isole polinesiane, magari assieme a Frog.

Ovviamente fu dato ampio risalto alla cosa e la comunità di scugnizzi fu felice di sapere che Franch Lanetta era stato il primo Presidente del Consiglio uscito con decorazione invece che morto ammazzato per mano di uno dei tanti killer professionisti. Il fatto che il Consiglio gli avesse dato addirittura un ruolo post-pensionamento lo rendeva intoccabile per chiunque fosse desideroso di vendetta per qualche fatto passato.
Per il Consiglio, invece, la cosa diventò un modo per far capire ai giovani che l’Organizzazione si preoccupava anche della vecchiaia dei propri capi. Un successo d’immagine notevole, magistralmente orchestrato da Luky.

Fu così che Franch Lanetta uscì di scena.

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Dalla voce del narratore:
Sono passati 40 anni da allora e Franch Lanetta, che conosco personalmente, vive ancora sull’isoletta polinesiana assieme a Frog, la sgrinfia causa della sua estromissione.
Alcuni psicologi hanno studiato in questi anni il suo caso e le loro conclusioni sono istruttive.

Alcuni hanno visto in Frog la capacità di ottenere, machiavellicamente, quello che desiderava: il suo uomo tutto per sé. La sua intelligenza, furbescamente nascosta in modo da non risultare visibile in un ambiente ovviamente intollerante alle donne emancipate, le aveva consentito il miracolo. Tirar fuori un pezzo d’umanità, la parte migliore, da Franch. Lei sapeva che prima o poi la cosa lo avrebbe messo fuori gioco nel Consiglio ed allo stesso modo sapeva che nessuno ne avrebbe fatto un martire eliminandolo. Restava l’ultima possibilità: esiliarlo. Ovviamente lei sarebbe rimasta a godersi ciò che restava…lui!

Altri hanno visto, invece, un Frank capace di riscattare la sua vita. Visto che ormai a 40 anni doveva in qualche modo uscire dal giro, aveva trovato l’unica via che gli avrebbe consentito di evitare la solita fine. Sapeva che l’essere invaghito di una come Frog gli sarebbe stato perdonato da tutti (in fondo lei era una sgrinfia veramente da brivido lungo la schiena) ed inoltre, visto che ne era realmente innamorato avrebbe avuto modo di godere di una vita piena anche dopo aver lasciato la stanza dei bottoni. Volutamente durante l’ultima seduta del Consiglio non aveva ammazzato nessuno di veramente importante ed il fatto che alcuni sapevano del suo diario in mano a varie Fondazioni Notarili completava l’ipotesi che mai sarebbe stato eliminato. Non dai Soci, almeno.

C’è un’ultima voce, in giro. In realtà Frank sarebbe molto molto più cinico e calcolatore di quello che può sembrare. Tutto è stato architettato solo per consentirgli di vivere fuori dal pericolo godendosi la vita e continuando, in realtà, a pilotare nell’ombra il Consiglio dei Capi e tutto il resto della nazione. Frog, sua astuta complice e amante nella vita sarebbe la mente dell’operazione, partorita su esplicita richiesta di Franch ed approvata dal Consiglio. Il cinismo di Franch e l’intelligenza e sensibilità femminile di Frog avrebbero creato la situazione capace di rendere possibile l’apparente estraniazione del Capo dei Capi dalla vita pericolosa del Controllo Visibile.

Frank McFrade

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FRANCH LANETTA
A Fradefra Film Company production
from a Fradefra and Rana original idea

Cast

Frank / Franch Lanetta : Francisco Primero De GorgoLand y Gessos
Frog : Emy McAdda
Lucky : Saol Paco de Puertorico
Frank McFrade : voce originale di Sil McSilent

 

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